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Autore Messaggio
 Oggetto del messaggio: Servizi e monopoli, aerei e treni ai privati
MessaggioInviato: giovedì 11 settembre 2008, 1:52 
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Iscritto il: martedì 28 marzo 2006, 17:03
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Località: Dove i treni sono a vapore e gli scambi a mano
Riporto il testo di un intervento dell'economista e docente universitario Maurizio Mistri pubblicato alcuni giorni fa su un quotidiano veneto.
Omnibus
"Non molto tempo addietro la stampa dava la notizia della nascita di una società, fondata da Luca Montezemolo e Diego Della Valle, destinata ad entrare nel business ferroviario. Questa nuova società si chiama NTV (Nuovo Trasporto Viaggiatori). La comunicazione della creazione di questa nuova società segue un periodo di forti denunce delle disfunzioni del sistema ferroviario nazionale, gestito da Trenitalia, ufficialmente una società di diritto privato, di fatto una società in mano pubblica. Poco dopo ecco la notizia della nascita della nuova compagnia area destinata a sostituire Alitalia. Forse tra i due eventi c'è un qualche legame; certamente alla base di queste iniziative, che hanno avuto la benedizione di larga parte del mondo politico, c'è la persistente sfiducia nella capacità dello Stato di gestire servizi complessi e, comunque, a forte contenuto organizzativo e tecnologico, tanto da portare molti a ritenere che l'ingresso dei privati aumenterà la concorrenza, facendo migliorare la qualità e diminuire i prezzi.
A mo' di esempio viene portata la vicenda della telefonia, con la nascita di molte compagnie che hanno avuto, al di là di certe disfunzioni operative, il merito di produrre una radicale diminuzione delle tariffe.
Non voglio entrare nelle questioni di diritto che riguardano l'operazione Alitalia. Esse sono state oggetto di accurate analisi da parte di acuti commentatori, alcuni dei quali non hanno mancato di rilevare come l'operazione Alitalia si regga anche sulla privatizzazione di servizi a più elevata redditività e sulla socializzazione dei servizi a più elevata propensione alla perdita. Comunque sia, nell'ottica di una politica economica a dimensione strategica, purché questa in prospettiva porti a reali benefici per l'intero sistema paese, certe operazioni possono anche avere una qualche giustificazione. Superando, con la volontà della ragion politica, certe obiezioni fondate sulla operazione Alitalia, si può anche sperare che l'ingresso nel mercato del trasporto aereo di una società risanata possa aumentare la concorrenza, migliorare i servizi e diminuire i prezzi, così come è avvenuto nel settore delle telecomunicazioni. In una certa misura si tratta di una aspettativa che può avere una qualche probabilità di avverarsi, se non altro perché da un punto di vista tecnologico la competizione nei cieli tra compagnie diverse è possibile.
Invece ho molti dubbi sulla positività di una operazione che vuole dare ai privati la possibilità di far circolare i loro treni sulle linee nelle quali, comunque, debbono circolare i treni di Trenitalia, e cioè del servizio pubblico. Certamente la creazione di una rete di linee ad Alta velocità può generare un aumento dell'utenza, ma non credo che tale aumento possa essere tale da giustificare la presenza di un altro operatore sulle stesse linee. Ho l'impressione che quello ferroviario sia un monopolio naturale, giustificato da vincoli di ordine tecnologico. Quindi, un aumento dei vettori non si traduce in un corrispondente aumento del numero dei viaggiatori, anche se è lecito attendersi un qualche aumento di tale numero.
Sulle linee nelle quali circoleranno anche i treni di NTV circoleranno pure i treni veloci di Trenitalia e ciò comporterà che entrambe le società dovranno dividersi una clientela che non sarà doppia rispetto a quella del periodo precedente l'operazione, con il risultato che probabilmente aumenteranno i costi unitari di trasporto. II rischio maggiore è che Trenitalia venga di fatto espulsa dalle linee ad alta percorrenza e a più elevata redditività e debba ripiegare sulle linee a più lenta percorrenza, che sono anche quelle meno redditizie. Si rischia, insomma, ancora una volta di socializzare le perdite e di privatizzare i profitti.
Esperienze di privatizzazione delle ferrovie si sono già avute in Europa. Basti ricordare che già la Thatcher, nel nome di un liberismo integralista, privatizzò le ferrovie britanniche, con risultati pessimi sul piano della qualità del servizio, tanto che si tornò alla nazionalizzazione di esso. Non vorrei che, insomma, l'operazione dei privati nelle ferrovie si traducesse nella creazione di un monopolio privato a seguito di uno smantellamento del servizio pubblico e nel ridursi di questo alle sacche più povere di utenza. Non si dimentichi che lo Stato è impegnato ad investire cospicue risorse finanziarie nelle infrastrutture per l'Alta velocità i cui vantaggi verrebbero poi goduti da imprese private. Ho l'impressione che un Luigi Einaudi moderno disapproverebbe una simile operazione.
Maurizio Mistri"


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MessaggioInviato: giovedì 11 settembre 2008, 14:25 
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Iscritto il: domenica 29 gennaio 2006, 19:26
Messaggi: 2268
Località: Roma Tiburtina linea merci
io credo che qualsiasi persona dotata di senno disapproverebbe la privatizzazione... basterebbe tagliare qualche dirigente/manager/consulente.... e mi sembra che non siano pochi...e non prendono quanto chi sui treni ci lavora quotidianamente...


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MessaggioInviato: venerdì 12 settembre 2008, 2:33 
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Iscritto il: giovedì 13 marzo 2008, 19:06
Messaggi: 1286
Località: Pistoia
Più facile a dirsi che a farsi...e comunque il primo obiettivo che una privatizzazione si prefigge è per l'appunto eliminare gli sprechi e investire su ciò che è davvero utile e fa crescere. Non è possibile mantenere a vita enti statali costantemente in perdita con finanziamenti dallo Stato, occorre trovare il sistema giusto per risanarli e renderli autonomi finanziariamente.

Mio nonno mi ha sempre detto: il primo guadagno che si fa con i soldi è quello di saperli spendere bene.

Anche io, come del resto molti credo, sono abbastanza titubante sull'argomento e alla fine penso che tra molti se e ma l'unica soluzione possibile sia quella di stare alla finestra e guardare...anche perchè questa è la linea che l'attuale governo intende seguire e come ha anche sottolineato l'autore, in altri settori già privatizzati in passato, ha portato vantaggi alla clientela e riduzioni di prezzi determinati dal regime di concorrenza creatosi.

Non resta che incrociare le dita e sperare che ci siano miglioramenti per tutti e per tutte le tasche, ovviamente non solo per i più abbienti.


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MessaggioInviato: venerdì 12 settembre 2008, 7:33 
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Iscritto il: lunedì 9 gennaio 2006, 11:55
Messaggi: 4586
Località: Oderzo
Credo però che così facendo ce lo possiamo ampiamente scordare il Venezia Udine ogni mezzora, il Venezia Treviso ogni venti minuti, e via dicendo. Visto che di fatto sono pagati dalla Regione. E le tariffe, sono talmente basse che non credo si possa scendere ancora. Salvo, appunto, decimare per davvero le corse.


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MessaggioInviato: venerdì 12 settembre 2008, 8:06 
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Iscritto il: giovedì 12 gennaio 2006, 9:53
Messaggi: 609
Località: Napoli
.... e pensare che in Inghilterra vorrebbero tornare alle ferrovie statali ....
mah, "chissà perchè" ....
Di certo saranno penalizzate le linee a "scarso traffico", cioè quelle che servono comuni poco popolosi, quindi non remunerative per chi (giustamente) investe denaro .... Ma tutte quelle persone che vivono in tali centri come dovranno fare per spostarsi? Dovranno utilizzare il mezzo proprio (chi può, ovviamente)? Dovranno sperare in autocorse? Siete proprio sicuri che il marasma in cui riversano le nostre beneamate sia del tutto casuale?
La privatizzazione di alcuni servizi di mobilità hanno portato a situazioni limite, in cui per ore non si ha l'erogazione del servizio solo perché non abbastanza remunerativo, sicuramente ciò avverrà (o meglio, sta avvenendo) anche per le nostre beneamate.
Come diceva ale656 possiamo solo stare alla finestra e guardare ciò che accadrà .... ma la vedo nera .... soprattutto per le persone che devono prendere il treno per spostarsi per le primarie necessità.
Molti non concordano con la mia idea, ma sono e resterò convinto che i servizi essenziali come mobilità, sanità e risorse primarie, devono rimanere in mano pubbliche, ovviamente devono essere mani "serie", controllate e ben gestite, perché il cittadino è utente di questi servizi, non "cliente".
Saluti
Gianni


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MessaggioInviato: venerdì 12 settembre 2008, 11:59 
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Iscritto il: lunedì 23 gennaio 2006, 22:08
Messaggi: 4549
Località: Ovunque, in sella alla vespa...
Questo ci porta di fatto a una situazione sudamericana.
In Brasile e Argentina i servizi passeggeri sono del tutto scomparsi, se si eccettua qualche corsa intorno alle grandi città.
E' rimasto il servizio merci, gestito da multinazionali, guardacaso nordamericane, che non intervengono più sulla sede e hanno de-elettrificato molte linee.
Da noi succederebbe questo: eliminazione dei servizi locali, tranne qualche direttrice pendolaristica, aumento indiscriminato e generalizzato dei costi, eliminazione del servizio merci, mantenimento di poche linee dorsali su cui è possibile sostenere una certa corrente di traffico.
Il servizio, già scadentissimo oggi, continuerebbe a peggiorare, ma con tariffe altissime.
E quindi, come in inghilterra, paese in cui sempre nuove e multiformi idiozie prendono piede, ci sarebbe un'esplosione delle autolinee.
Oltre ovviamente a un ulteriore congestionamento di tutta la rete viaria dovuto all'aumento continuo della percentuale di merci che viaggia su gomma.


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