capolinea ha scritto:
Un saluto a tutti.
Ho interpellato il mio stampatore di fiducia a proposito della questione della zama, che turba i sonni di molti.
Il problema é ben noto ed é sufficiente un giretto con i motori di ricerca per sapere di tutto. Sostanzialmente la questione della stabilità nel tempo dell'oggetto in zama risiede nella purezza dello zinco, sotto il 99,99 cominciano i guai.
Il mondo é pieno di particolari in zama, nelle caldaie, nelle moto, nelle auto, nelle radio e tv, nelle macchine fotografiche, nelle lavatrici, ecc. Ma il problema si manifesta spesso nei nostri amati gioiellini, siano treni o auto, soprattutto perché sono stampati ad iniezione e quindi a caldo e a bassa pressione. Nel caso di pressofusione le pressioni e le temperature in gioco sono ben maggiori e creano una specie di "bonifica" del manufatto, escludendo dall'inizio le microporosità che rendono aggredibile l'elemento per ossidazione. Il comportamento nel tempo della zama é molto ben conosciuto dagli addetti ai lavori, ma non vorrei che i produttori cinesi non abbiano ancora raggiunto la maturità necessaria.
Non ho dubbi che Roco, nella serietà che la contraddistingue, compresa la dimensione del problema sappia porre rimedio con ampia soddisfazione della clientela, ma spero anche che in futuro non si scopra che altri marchi nazionali che producono in Cina abbiano gli stessi problemi.
Io non possiedo il binato Breda di Roco, avendo accettato il consiglio del mio abituale fornitore di acquistare quello di Acme, ma pregherei qualche volontario di inserire sul forum le foto del telaio in zama incriminato.
Vorrei farmi fare, per mia curiosità personale, un preventivo per realizzarne una copia in ottone, da centro di lavoro.
Saluti preoccupati
In queste righe c'è la parola magica: "I cinesi non hanno ancora raggiunto la maturità necessaria!". Non solo nei treni.
Abbiamo leggi su leggi interne (sicurezza di qua sicurezza di là, vietato l'uso di determinati prodotti, l'uso di vernici ad acqua e non nitro, anche se in piccole quantità viene ancora venduta, ecc.) e ci facciamo riempire da una montagna di prodotti, oramai quasi tutti, pieni di schifezze (materiali usati, vernici, coloranti nei tessuti, la concia delle pelli, ecc. ecc...........................................................). Il risultato è che abbiamo dei prodotti di scarsa se non pessima qualità, a volte cancerogeni, e se qualcuno ancora ti vende un prodotto fatto in italia o comunque valido per la sua qualità lo paghi oro.
Alberto