In un sistema a localizzazione radio non è necessario avere collegato al sistema un dato apparecchio: è sufficente sapere che c'è, quindi è importate solo la disposizione topografica di ogni singolo elemento fisso, nel nostro caso: binari, scambi, terminali, semafori e punti d'arresto.
Sarà poi il sistema che utilizza il dato "posizione del treno" che eventualmente deve sapere di quale scambio, o altro apparato, si tratta, in poche parole del sistema di blocco automatico.
L'errore di 10 cm è enorme, un treno riconosciuto sul binario 1 potrebbe essere sul parallelo 3, per salite e discese non ci sono problemi, anzicchè tre punti, se ne usano 5, come nel GPS planetario, volendo anche 12, ma oltre 7 non aumenta la precisione, ovviamente a quote diverse (semplice trigonometria).
Il sistema si basa sul calcolo del tempo intercorso tra l'invio di un segnale e il ricevimento "dell'eco" di ritorno, nel caso di plastici si tratta di nanosecondi tra andata e ritorno, +/- 1 corrispone a circa 300 mm.
Un delicato problema è invece la posizione di ogni singolo punto fisso del sistema di rilevamento, deve essere a distanza minima dal plastico, altrimenti la troppa vicinanza genera errori enormi.
In ogni caso se nelle ferrovie reali si usa si il GPS, ma per sapere se c'è il treno in una tratta importante si usano ancora i C.d.B., o i conta assi, una ragione c'è.
Se vogliamo pignolare, possiamo dire che un sistema simile ci fa risparmiare l'onere di disegnare la mappa del plastico per uno schermo sinottico: si fa girare un veicolo su tutti i binari, ed il disegno esce da solo.
