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Dopo Manfredini, ecco l'opinione di Borioli, assessore ai trasporti del piemonte.
come intervento vi piacerà sicuramente di piu dell'altro...
REPUBBLICA 28/09
PIEMONTE ECONOMIA PAG IX
TAV, l'AUT AUT di Borioli
L’assessore regionale a Rfi: l’interporto non può essere tagliato fuori dalla linea.
“Se Orbassano resta escluso, niente via al progetto”
“Non si può dare il via libera ad un progetto che non comprenda il nodo di Orbassano”. Il responsabile dei Trasporti della giunta Bresso, Daniele Borioli, fisa dei paletti sul tracciato della Torino – Lione studiato da Rfi. Il progetto, infatti, non comprende il collegamento con l’interporto di Orbassano, centro di smistamento dell’area metropolitana. Condizione indispensabile per l’assessore ai Trasporti. “Per noi si trattata di u punto irrinunciabile, altrimenti si taglia fuori le imprese torinesi – dice Borioli – non siamo contro l’alta velocità, ma bocciamo un progetto che non comprende Torino nel traffico delle merci”. Così come è stata studiata la tratta di Rfi, senza collegamento con Orbassano, l’impatto della Tav sull’economia sarebbe minimo perché le aziende che si occupano di logistica, pakaging e semilavorati, non avrebbero nessun vantaggio. Assisterebbero solo ad un passaggio di convogli, mentre i prodotti finirebbero nell’area milanese. “Questo non possiamo permettercelo – ha ribadito Borioli – si rifaccia il progetto anche 150 volte, ma Rfi deve inserire un corridoio che leghi la linea all’interporto”.
Per il responsabile dei trasporti della giunta Bresso è inutile una discussione che non vada oltre al semplice “si” o “no” sulla Tav: “Bisogna entrare nel merito dei progetti, delle modifiche, dei percorsi, lasciando da parte le posizioni ideologiche”.
Posizioni che invee hanno creato fibrillazioni alla Camera , dive Forza Italia e Udc ieri hanno presentato due mozione con l’obiettivo di spaccare la maggioranza. In particolare Fi, primo firmatario Valter Zanetta, mirava ad “impegnare il governo a concludere, entro il 30 settembre, le procedure di autorizzazione e di appalto dei lavori per realizzare l’opera”. Il documento dell’Udc puntava a far rientrare nella legge obiettivo la Torino – Lione. Entrambe le mozioni sono state bloccate. “L’opera rimane una priorità – ha detto il ministro alle Infrastrutture. Antonio Di Pietro – ma non si tratta di sbloccare i lavori, ma di riproggammare l’intero intervento”. Secondo il centrodestra si tratta dell’ennesima prova di divisione, all’interno della maggioranza, sul tema dell’alta velocità: “Non hanno presentato nemmeno una loro mozione – spiega Valter Zanetta – a noi interessa poco la paternità dei documenti, è importante che la Tav si faccia”. Il centrosinistra,in realtà, ha tentato di trovare un punto di equilibrio tra i diversi partiti per proporre un documento, senza successo. Per Guido Corsetto, coordinatore regionale di Forza Italia, “la sinistra si compatta solo quando si tratta di bocciare, di bloccare cantieri, di non portare opere al compimento”. Ma per l’Ulivo l’opposizione mira ad un gioco solo strumentale. “Ha il solo obiettivo di fare ostruzionismo e dimentica che per realizzare la Torino-Lione bisogna recuperare le condizioni politiche sul territorio – dice Pietro Marcenaro dei Ds – un lungo e difficile lavoro, e noi stiamo andando avanti su questa strada”. E Giorgio Merlo della Margherita aggiunge: “L’Ulivo non accetta nè pregiudiziali ideologiche né forzature innaturali, ma lavora concretamente per perseguire un obiettivo che resta decisivo e bisogna andare avanti, senza tentennamenti”.
Ieri vertice dei componenti italiani della Commissione intergovernativa italo-francese in vista della riunione della Cig a Roma il 4 ottobre. L’intenzione è quella di chiedere all’Ue un miliardo e mezzo di euro per proseguire l’opera.
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