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Giusto perchè sto aspettando di poter avviare un inverter che risente dei questi giovani, o meno,
tecnici "moderni" (anche ingegneri)...!
Vi propongo (forse propino) queste nuove righe, nella speranza di essere esplicativo pur nella
semplicità espositiva di argomneti tecnicamente complessi.
Inutile nasconderlo le E444, nell'utilizzo quotidiano sono mgliori rispetto alle E402, è ovvio
che poi il motore in corrente continua richiede maggior manutenzione: i collettori sono delicati,
ed a lungo andare anche l'indotto (rotore) nel suo insieme. Hanno una vita, dopo debbono
essere sostituiti con dei completamente nuovi.
Quindi per mere ragioni economiche (leggi economie di scala, ma cosa ne sa di tecnologia un
ragioniere o un laureato in economia, figuriamoci certi ingegneri che anno studiato in certe
università, manco sul vocabolario trovano il termine. Vedi i dirigenti delle "nostre amate"
ferrovie degli ultimi 30 anni. Salvo solo i dirigenti di alcune ferrovie locali, non faccio
nomi per non dimenticare nessuno, e per non citare qualcuno a sproposito, tanto noi amanti delle
ferrovie li conosciamo tutti.
Si. ... oggi morsico, e molto.
Ormai è risaputo da tutti i tecnici, che li hanno utilizzati (che ... tendono rapidamente a diminuire),
che il miglior motore per la trazione ferroviaria, e non, è quello in corrente continua con eccitazione
composta, ovvero: serie e separata, per intenderci come sulle E424 della Porrettana (superstite E424 005).
Ovviamente i circuiti elettrici sono abbastanza complessi.
Detto questo, è ormai consolidato che le migliori locomotive delle FS sono le E444 e le
E656 per quelle elettromeccaniche, e le E652 per quelle elettroniche.
Nelle elettromeccniche si è simulato l'eccitazione separata sfruttando gli indebolimenti
di campo e la finezza del reostato, abbinate all'avviamento automatico.
Nelle E652 lo stesso obiettivo si è raggiunto con l'elettronica, di fatto sono motori
ad eccitazione separata, con regolazione ed immagine serie.
Questo per dire che l'elasticità di locomotive con motori in corrente continua è decisamente
superiore a quelle con i asincroni motori trifasi (vedi le citate Re6/6). I motori asincroni
hanno caratteristiche troppo rigide, e con l'elettronica si può fare molto, ma non tutto,
anche perchè ogni motore trifase ha il miglior funzionamento ad una sola, ed unica, sua frequenza ben precisa.
Infatti nei primi tempi, anche nel campo industriale, si credeva che l'abbinamento motore asincrono
trifase e inverter digitale, fosse la soluzione finale per tutte le conversioni di energia
elettrica in meccanicca, siè poi dimostrato che non non può essere così (è da quando sono nati
negli anni '80 che li uso, e torturo, in tutte le salse).
Anche per le locomomotive era nato il concetto di locomotiva universale.
Quindi, (morsicando) grandi note al merito ai progettisti delle E444 ed E656, e demerito ai convertitori
in E655, se volevano eliminarle bastava non installare i nuovi dispositivi del segnalamento.
E636, E646, E645, E424, Ele 601, e via dicendo docet.
Le macchine elettromeccaniche, e le elettriche con motori in corrente continua, "vecchie e ferruginose"
(sempre censura, e non per nostalgia), se ovviamnete ben tenute, hanno davanti a loro un funzionamento eterno.
Quelle trifasi non arriveranno mai a 70 anni di cariera, più motori trifasi sulla stessa locomotiva
sollecitano troppo la struttura portante.
Non paragoniamo, poi, le locomotive degli USA a tutte le altre, è tutto un'altro sistema ferroviario.
Del sistema ferroviario dei paesi dell'ex URSS si sa ben poco, sarebbe interessante avere notizie, chi le
ha si faccia avanti.
Giusto perchè sto ancora aspettando,.... questi tecnici che tiratardi! (e mi autocensuro di nuovo)!
Da mettere anche nel conto che per fare quello che fa una E656, una E652, una Re6/6 ci vogliono due
locomotive trifasi di pari potenza (delle singole si intende), gli sforzi trazione alle varie velocità
sono decisamente diversi. Tanto per dare un termine di paragone 8 MW in trifase fanno come 5500 in continua.
Poi i motori in corrente continua si adeguano automaticamente tutti alla velocità ottimale per
la trazione indipendentemente da slittamenti delle ruote o usura dei cerchioni, il motore trifase no.
Il numero di assi in trazione può essere ininfluente nella maggior parte dei casi.
Un vantaggio del motore trifase è la possibilità di produrre automaticamente molta energia anche a basse
velocità, quindi facilita la frenatura, sulle locomotive l'unico limite è la dimensione del reostato,
nell'esercizio quotidiano non sempre è possibile il riassorbimento di energia dalla linea d'alimentazione.
In ultimo, per le locomotive da manovra si è passati alle macchine con comando oleodimanico,
così come per le macchine operatrici (scavatori, pale, ruspe, ecc.), di fatto è il miglior sistema
per trasmettere elevate coppie (sforzi di trazione) a velocità molto basse. Idem per locomotive diesel
da linea, non di montagna, con velocità massima inferiore ai 120 Km/h.
Scusate della lunghezza, ma qualcosa devo pur fare.
Saluti Marco
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