Attenzione ai punti critici :

le due linee rosse : binari troppo vicini, le sagome limite interferiscono
i due cerchi rossi : giunzione angolata fra binari
linee blu : raggio 325 mm
linee arancio : raggio appena sotto al 360 mm

In particolare, i tratti a raggio 325 mm precludono il transito ai modelli lunghi specie se accurati.
Hai lo spazio per addolcirle.

Come sfruttarlo al meglio, non saprei. In uno spazio del genere punterei ad uno scartamento ridotto. Pochi rotabili, ma belli.
E manovre possibili.
Oppure, come dice Zampa di Lepre, una stazione di testa col binario che sbuca da una galleria. E, nascosto dalla montagna, il magazzino treni, al quale bastano anche solo due binari.


Stefano Minghetti

in 205-110 ho infilato una bozza di pastichetto PaP inspirato al famoso "plastico di compromesso" del sabatini. ottimo per divertirsi. senza treni che si mangiano la coda e senza giri da ottovolante......

lo rifinisco e lo carico

e quali sarebbero, di grazia, i tracciati con cui divertirsi?

quello in cui puoi fare un esercizio realistico........ il cerchio di binari arrotolato come un piatto di spaghetti con sù l'ETR500 che si morde la coda passando 40 volte al minuto davanti e dietro la stazione non mi ha mai attirato........

non lo prendete sul serio, è solo una bozzetta tirata lì su un idea già esistente (plastico by sabatini) però nei limiti delle dimensioni minime consente esercizio......

ed uno straccio di orario.....

PS: il "plastico di compromesso" del sabatini è per le riviste di modellismo italiano una piccola pietra miliare, seconda solo a vignano di enrico milan...... ho tutte le uscite dal 1980 ad oggi, e nessuno di quelli presentati prima batte il sabatini......

ecco, rispetto a quelli presentati quì

http://www.scalatt.it/bottega%20plastic ... cciati.htm

già si incomincia a ragionare........

ganzo............
e comunque avevo digitato a caso...

e' disponibile da qualche parte il plastico di compromesso? intendo disegno?

Il plastico di compromesso altro non è che la semplificazione di uno schema apparso nel lontano 1983 su I Treni a firma Franco Marinoni, definito allora "plastico minimo".
Dopo tanti anni dalla sua pubblicazione, credo che quello schema sia quanto di meglio si possa fare per chi ami far girare qualche treno simulando l'esercizio ferroviario, con tanto di orario, studio dele composizioni e dei turni del materiale, sia pure con tutti i compromessi derivanti da raggi stretti, piazzali cortissimi ecc.
Se, viceversa, si preferisce l'ottovolante (ogni scelta è lecita) gli schemi giocattolosi abbondano in rete.
Lo studio pubblicato da Andrea, e che comprende una stazione ombra, una di incrocio e una di testa sufficientemente complessa, consente un esercizio realistico (preferbilmente a trazione termica) con l'impiego di una o due composizioni di materiale ordinario e due - tre complessi di automotrici.
Insomma, se si sceglie una impostazione tradizionale, con forma rettangolare classica, credo sia quanto di meglio in tema di potenzialità conseguibili.
Andrea, mostraci - se lo hai realizzato - foto del tuo plastico basato sul "plastico di compromesso"!

Antonio

per ora niente realizzazioni pratiche. manca la money....

di idee ne ho buttate giù parecche, tutte basate sulle possibilità di esercizio.

quella che mi attizza di più e che sicuramente sarà la candidata numero 1? (qualcuno ricorda il famoso progetto del plastico da 500 euri......)

colle val d'elsa 2.0!

425 -120, modulare con cappio nascosto. 3 raccordi industriali.

e manovre da farsi venire il callo sull'indice a furia di girar scambi e inversioni di marcia.....

Bravo Andrea.
Concordo.

Antonio

PS: vero che ci vuole money per fare un plastico, ma considera che anche i deviatoi possono essere acquistati "usati"... a prezzi ragionevoli.
Alla fine, con binario e deviatoi comprati d'occasione (ma buono, come il peco cod 75), manovra dei deviatoi con tirette, fabbricati costruiti in proprio, Colle Val d'Elsa costerebbe poco più di una locomotiva a vapore!
Dividendo il lavoro in tre fasi (stazione, raccordi, anello) si può definire un "piano economico finanziario" tutto sommato sostenibile ed avere in tempi non biblici la possibilità di.... fare i calli con le manovre.

Antonio.